venerdì 11 aprile 2008

Case e castelli

princess sognava un castello.
e infatti con quello che avevano pagato di mutuo, in Italia si sarebbero anche potuti comprare un castello.

a Parigi invece con quei soldi si erano comprati un appartamento normale per di piu' fuori dalla peripherique.
princess era un martello, di quelli che quando si mettono in testa qualcosa vanno dritti all'obiettivo.
sicché da anni martellava il duca perchè a suo avviso pagare un affitto esorbitante era un po' da pirla.
il duca conte, che non aveva voglia di sbattimenti, diceva che si doveva attendere che la "bolla immobiliare" sgonfiasse.
per il momento quello che princess vedeva sgonfiare era solo il portafoglio perchè secondo lei e il suo piccolo cervello pratico e naif, l'affitto "erano solo soldi buttati nel cesso" (testuali parole, princess non è princess mica per niente).

sicché stanca di vedere appartamenti decadenti a prezzi da furto, aveva deciso: 1- di abbandonare la peripherique per atterrare nella banlieu 2- abbandonare lo charme della casa "antica" per vedere se nel nuovo ci sarebbe stato un maggiore vantaggio economico (se non altro meno mq persi in corridoi faranoici e servizi igienici a norma).
un bel giorno finisce su un cantiere dove rimaneva in vendita un solo appartamento in linea con loro esigenze.

avrebbero voluto contrattare sul prezzo, sugli eventuali optional-variazioni ma le gentili venditrici avevano fatto loro capire che o cosi o niente; se volevano rompere i maroni con le loro trattavive da terzo mondo, potevano lasciare il posto ad altri perchè avevano già tante richieste di acquisto.

sicchè la coppia reale aveva deciso di prendere, nonostante la stronzaggine delle venditrici; l'unica variazione che avevano potuto apportare era stata di far mettere i bidet nei bagni, e sicuramente per questo erano stati definitivamente catalogati come terzomondisti.

era il mese di gennaio e la consegna era prevista per il primo trimestre dell'anno successivo ovvero circa 14 mesi dopo.
princess era un po' in ansia perchè sapeva che in Italia quando si compra una casa in costruzione non ci si entra mai alla data prevista: se slitta di 6 mesi sei fortunato, 1 anno sei nella media.
e tutto il mondo è paese.
ma il duca diceva che in Francia sono seri.

cosi quando gli annunciarono che il 26 marzo (ben 4 giorni prima della fine del primo trimestre), gli avrebbero consegnato la casa, si dovette ricredere sulla serietà dei francesi.
ora c'era solo da capire se il lavoro fosse stato fatto a regola d'arte e quindi la casa abitabile, oppure se avrebbero dovuto aspettare ancora i ritocchi.

il giorno X princess e duca-conte si presentarono alla consegna delle chiavi accompagnati dal loro amico Axel (è un uomo non un deodorante) ex direttore finanziario della società del duca-conte, uno dei ragionieri piu' rompicoglioni mai incontrati.
siccome anche lui aveva già vissuto la stessa esperienza, era l'uomo di fiducia della nostra coppia
il nostro trio si presento' con: lampadine e caricabatterie (per provare le prese elettriche), bottiglia di acqua (per testare la pendenza dei balconi).
per circa 2 ore verificarono tutti gli eventuali difetti, pitture malfatte, parquet mal posato, ....
ma anche qui si dovette ricredere: tutto era fatto a regola d'arte.
un po' le rodeva ; sti francesi alla fine erano veramente seri.

tutto questo succedeva 1 anno fa.
dopo l'eccitazione del trasloco e la velocità nel disfare gli scatoloni, princess si rende conto che le sembra di essere entrata ieri nell'appartamento.
infatti mancano ancora tutti quei dettagli che rendono una casa veramente accogliente.
princess ha deciso che deve darsi una mossa e cercare almeno i lampadari.
ma quando hai un soffitto che misura 2.50 di altezza (in Italia il minimo è 2.70) anche un lampadario puo' creare un problema.

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